Il 2019 sarà sicuramente un anno importante per chi è intenzionato ad apportare lavori di ristrutturazione nella propria abitazione. Con la Legge di Bilancio 2019 ha concesso una proroga alle detrazioni fiscali su lavori di ristrutturazione fino al 31 dicembre 2019. Ogni lavoro avviato dal 1 gennaio di quest’anno godrà di una detrazione fiscale del 50% suddivise in 10 quote annuali.
Ma cosa c’è da sapere sul funzionamento di queste detrazioni fiscali ristrutturazione 2019?
Innanzitutto va ricordato che la detrazione non viene concessa a qualsiasi tipo di lavoro, infatti il costo della ristrutturazione, che un privato deve sostenere per accedere alla detrazione, non deve superare il limite di 96.000€.
Il rimborso, come già detto in precedenza, viene restituito con 10 quote annuali di uguale importo, a partire dall’anno dei lavori. Entrando più nello specifico la quota detraibile annualmente deve rispettare i limiti dell’Irpef che il contribuente versa. Ad esempio se l’Irpef versato è di 1.300 € la quota annuale del rimborso non può superare tale cifra. Nel caso in cui la detrazione sia maggiore della quota dell’Irpef, l’importo eccedente non può essere rimborsato né richiesto successivamente.
Necessario per ottenere lo sgravo è il metodo di pagamento con cui si finanziano questi lavori.
Il tutto va pagato tramite bonifico bancario o postale in cui vanno specificati:
– causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986); codice fiscale del beneficiario della detrazione;
– codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Le spese che non possono essere estinte tramite bonifico possono essere pagate in altre modalità. Lo stesso procedimento va rispettato anche nel caso in cui i lavori siano pagati da una società finanziaria che ha concesso un finanziamento al contribuente.
Ricordate di conservare tutti i documenti relativi ai lavori come la ricevuta del bonifico postale e tutte le fatture relative alle spese perché potrebbero essere richieste dagli uffici finanziari che controllano la dichiarazione dei redditi.
Inoltre ogni contribuente deve possedere:
– la domanda di accatastamento se l’immobile non è ancora censito;
– ricevute di pagamento dell’imposta comunale (Imu), se dovuta;
– delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori;
– dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori del possessore dell’immobile, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile;
– abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui indicare la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi realizzati rientrano tra quelli agevolabili.
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